"Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà." (Bernardo di Chiaravalle, Epistola 106 n.2)
Il bosco o selva è un'ampia superficie di terreno coperto da alberi, solitamente d'alto fusto.
Definizioni
Per distinguere un bosco da un'alberatura, da un frutteto o da simili piantagioni è stata creata la seguente definizione: un bosco, per essere tale, deve avere un'estensione minima di 5.000 m², con altezza media degli alberi di almeno di 5 m, una percentuale di copertura del suolo di almeno il 20% nonché una larghezza minima di almeno 20 m.
Le leggi ed i regolamenti forestali delle varie regioni italiane propongono, dal punto di vista legislativo, parametri diversi, ma comunque analoghi a quelli sopra esposti.
I boschi sfruttati dall'uomo sono distinti in cedui e fustaie.
Ceduo è un bosco tagliato periodicamente (di solito ogni 10/30 anni), che a seguito del taglio si rigenera grazie all'emissione di polloni, cioè di ricacci dalla ceppaia. Il bosco perciò si rigenera prevalentemente per via vegetativa o agamica.
Fustaia (o "bosco d'alto fusto") è un bosco che è tagliato ad intervalli di almeno 40/100 anni e in modo tale che, dopo il taglio, il bosco stesso si rinnovi attraverso la nascita di nuove piantine (plantule), nate dai semi degli alberi pre-esistenti o lasciati dopo il taglio ("alberi portasemi" o "riserve"). Il bosco perciò si rigenera soprattutto per via sessuata o gamica.
La gestione del bosco ad alto fusto, permettendo il taglio solo a intervalli molto distanziati, si addice alle grandi proprietà (che sono perlopiù pubbliche), dove è possibile procedere al taglio a lotti scaglionati nel tempo (assestamento forestale). Nelle piccole proprietà, la necessità di ottenere legname ogni anno spinge il possessore del bosco a una gestione dello stesso a ceduo. Inoltre, solitamente, dai cedui si ottiene soprattutto legna da ardere o, soprattutto nel caso del Castagno, pali; le fustaie invece forniscono legname da opera di ogni tipo.
In Italia circa un terzo dei boschi sono fustaie e i due terzi cedui; le fustaie sono soprattutto di conifere (che non emettono polloni), di Faggio e di Castagno mentre tra i cedui prevalgono le Querce decidue e sempreverdi ed i boschi misti sia collinari che della macchia mediterranea.
Specie arboree e zonazione dei boschi in Italia
Le specie arboree componenti i boschi italiani si possono dividere in conifere e latifoglie, le prime sono prevalenti in climi freddi alpini ma formano estese foreste anche nei pressi del mare; le latifoglie predominano in tutte le altre località.
Partendo dalle coste i primi boschi che si incontrano sono quelli di Pini marittimi (Pinus pinea o pino domestico, Pinus pinaster o pino marino, Pinus halepensis o pino d'Aleppo) che prosperano lungo le coste sabbiose, dietro la fascia dunale. Questi boschi non sono in genere tagliati a causa dello scarso valore del legname ma vengono utilizzati per la raccolta dei pinoli e per fruizione turistica.
Più nell'entroterra, nell'Italia centromeridionale ed in Liguria, si incontra la tipica macchia mediterranea dominata dal Quercus ilex o Leccio accompagnato dall' Arbutus unedo o Corbezzolo, la Quercus suber o Sughera, eccetera. I boschi a prevalente Leccio sono quasi uniformemente trattati a ceduo.
I querceti caducifogli che si trovano nella fascia sopramediterranea e prealpina sono composti prevalentemente da Quercus pubescens o Roverella, Quercus cerris o Cerro, Quercus robur o Farna e Quercus petraea, accompagnati da Fraxinus ornus o Ornello, Acer monspessulanum o Acero minore, Ostrya carpinifolia e Carpinus betulus o Carpini, etc. Questi boschi forniscono eccellente legna da ardere. In questa fascia, soprattutto su terreni a pH acido sono stati impiantati, fin dal periodo romano, estesi boschi di Castanea sativa o Castagno, impiegato per il frutto e per la produzione di legname da costruzione.
A monte dei castagneti si estende il regno del Fagus sylvatica o Faggio (orientativamente tra 600 e 1800 metri di altezza) che forma boschi molto spesso puri ma talvolta misti con Abies alba o Abete bianco e, ma solo sulle Alpi, Picea abies o Abete rosso e Larix decidua o Larice.
Specie intercalari di questi boschi sono costituiti dall' Ilex aquifolium o Agrifoglio, Acer pseudoplatanus o Acero di monte, Taxus baccata o Tasso e Tigli. Le faggete erano governate a ceduo nel recente passato ma adesso sono quasi tutte in conversione a fustaia. Forniscono un ottimo legname utilizzato nella costruzione di mobili. Sulle montagne delle Alpi a quote superiori si trovano boschi puri di conifere delle specie sopra menzionate accompagnate da varie specie di Pinus (pini) montani (Pinus cembra o Pino cembro, Pinus mugo o Pino mugo, Pinus nigra o Pino nero e Pinus sylvestris o Pino silvestre). Al di sopra delle estreme propaggini di queste formazioni sempreverdi (limite del bosco), oltre a qualche sporadico cespuglieto, si incontra solo vegetazione erbacea.
Fonte: Wikipedia - L'enciclopedia libera.
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