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Il Castagno o Castanea sativa

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Le coltivazioni di Castanea sativa sono ampiamente diffuse sia per scopi alimentari che selvicolturali, nella fascia submontana appenninica, tra i 300 e i 1200 metri di quota e sono governate sia ad alto fusto (produzioni legnose e castagneti da frutto), che a ceduo (produzioni legnose varie). E' diffuso dalla Spagna all’Asia Minore e fin sulla catena montuosa dell'Atlante che si estende tra Marocco, Algeria e Tunisia.

A differenza delle altre specie boschive il castagno è considerato pianta sia forestale che agraria: dal castagneto infatti si ricavano le travature impiegate come legname da costruzione, assiti per fabbricare mobili, legna da riscaldamento e ... le castagne, frutti dal grande potere nutritivo, che la pianta produce dopo i 15 anni. Probabilmente l'impiego più antico del castagno è quello alimentare; dalla Turchia, terra di domesticazione, il castagno giunse prima nell’antica Grecia poi in Italia, dove fu diffuso dai Romani.

Il castagno appartiene alla famiglia delle Fagaceae. E' una pianta che predilige i terreni acidi, profondi e fertili, ha portamento maestoso e chioma ampia con foglie ellittiche, allungate e seghettate, di colore verde intenso sulla pagina superiore, fa frutti verdi e spinosi chiamati ricci, che contengono da una a tre castagne. Lo sviluppo del castagno è inizialmente molto lento e raggiunge la completa maturazione vegetativa intorno ai 50 anni.

E' molto longevo: può superare i 1000 anni di età, un'altezza di 30 metri e un diametro del tronco di 2 metri. L'età produttiva per il taglio del castagno è mediamente di 23-25 anni, ma non mancano i tagli giovani di Castagni selvatici tenuti a bosco ceduo: le paline, utilizzati per ricavarne pali e cerchi.

Il legname di castagno possiede ottime caratteristiche meccaniche ed è la specie arborea italiana che offre maggiore versatilità d'uso: è resistente, compatto e durevole (classe 2 di durabilità), è gradevole di aspetto ed è poco sensibile alle variazioni di umidità e temperatura.
Per le sue caratteristiche meccaniche, fisiche, chimiche ed estetiche, il castagno trova impiego prevalente come legname da costruzione (travature) e come legname per la fabbricazione di mobili, di pavimenti e tetti (assiti).

La presenza del tannino al suo interno ne favorisce la durabilità, rendendolo adatto anche per ambienti umidi, come per la costruzione di casette in legno, pensiline, portici e per la fabbricazione di cucine, ove esprime tutta la personalità tipica delle sue venature.
Ma l'utilizzo del legname di castagno sembra non finire mai ... viene infatti utilizzato anche per realizzare doghe per botti, traverse ferroviarie, portoni, imposte e molto altro ancora ...