Il patrimonio forestale italiano, tra i più importanti d'Europa per ampiezza e varietà di specie, costituisce un'immensa ricchezza per l'ambiente e l'economia, per l'equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio. Tuttavia ogni anno assistiamo all'incendio di migliaia di ettari di bosco, molto spesso dovuto a cause dolose, legate alla speculazione edilizia, o all'incuria e alla disattenzione dell'uomo. Le conseguenze per l'equilibrio naturale sono gravissime e i tempi per il riassetto dell'ecosistema molto lunghi.
In Italia i boschi ricoprono oltre 9.800.000 ettari del territorio, pari a circa il 32% dell'intera superficie nazionale. Negli ultimi 20 anni gli incendi boschivi hanno distrutto circa 1.100.000 ettari di superficie boscata: un'estensione superiore a quella dell'Abruzzo! Le cause del fenomeno sono per il 34% dovute a comportamenti errati e a disattenzione.
Le cose da fare e quelle da non fare per prevenire gli incendi boschivi:
- non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate quando si fanno gite fuori città: è pericoloso e vietato;
- non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi nelle aree verdi, o quando si viaggia in auto o in treno;
- gettare i rifiuti negli appositi contenitori: se abbandonati, infatti, i rifiuti possono prendere fuoco;
- non parcheggiare le automobili in zone ricoperte da erba secca: il calore della marmitta potrebbe incendiarle.
Quando l'incendio è avviato:
- non fermarsi a osservare le fiamme! E' pericoloso fermarsi in prossimità di un incendio, si potrebbe mettere a repentaglio la nostra, poiché le fiamme possono cambiare direzione più rapidamente di quanto supponiamo. Non fermarsi neppure con l'auto, si potrebbe ostacolare l'arrivo dei mezzi di soccorso o causare incidenti, fino a bloccare le strade impedendo le operazioni di spegnimento;
- chiamare immediatamente il 115 dei Vigili del Fuoco o il 1515 del Corpo Forestale dello Stato; non dare per scontato che qualcuno lo abbia già fatto! Il tempo è vitale.
Nella lotta contro il fuoco, riveste grande importanza l'attività di previsione e prevenzione.
A tale scopo il Dipartimento della Protezione Civile ha diramato alle Regioni le linee guida per l'attuazione dei piani regionali antincendio boschivi.
Questi piani, aggiornati ogni tre anni ed elaborati su base provinciale, portano alla realizzazione della cosiddetta carta del rischio: su di essa vengono indicati i boschi da difendere e viene segnalata la presenza di eventuali acquedotti, bacini e serbatoi d'acqua, piazzole per elicotteri, piste forestali percorribili da fuoristrada e così via.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, a norma dell'art.5, comma 2, della legge 9 novembre 2001, n. 401, ha emanato gli "indirizzi operativi per fronteggiare il rischio incendi" rivolti alle amministrazioni statali e regionali competenti.
Il Rischio Incendio Boschivo nella Provincia di Firenze
La provincia di Firenze, al terzo posto per estensione in Toscana, ha una superficie pari a 351,569 ettari; quasi la metà (49,6%) è occupato da formazioni forestali.
La presenza di ampie aree boscate lo rende un territorio particolarmente soggetto agli incendi boschivi, eventi che si rinforzano per intensità e frequenza nel periodo estivo.
L’andamento climatico è difatti uno dei fattori che maggiormente influenzano il fenomeno degli incendi. Il clima presente in provincia di Firenze è caratterizzato da siccità estiva e precipitazioni in prevalenza concentrate in primavera e in autunno.
La quantità di pioggia che cade nel periodo primaverile, influenzando il contenuto idrico della vegetazione e del suolo e di conseguenza incidendo sulla maggior o minore suscettibilità alla combustione da parte del materiale vegetale, risulta un fattore particolarmente influente, da tenere in considerazione durante la fase di previsione e prevenzione.
È infatti chiaro che la suscettibilità alla combustione del materiale vegetale è direttamente proporzionale alla velocità di innesco e di propagazione dell’incendio.
Venticinque comuni della Provincia di Firenze sono stati classificati come zone ad alto rischio di incendio, diciotto comuni sono invece classificati a medio rischio di incendio e solo un comune, Campi Bisenzio, risulta essere a basso rischio di incendio (in conseguenza delle caratteristiche del territorio, sul quale sono assenti superfici boscate). (Dati ricavati dal Piano AIB Regionale 2009-2011 - Allegato A).
La Sala Operativa di Protezione Civile di Firenze, svolge dal 2005 oltre l’attività istituzionale, anche il Servizio AntIncendi Boschivi (AIB) in qualità di sede del Centro Operativo Provinciale di Firenze (COP).
Il COP, secondo quanto previsto dal Piano Operativo Regionale AIB 2009-2011, ha il compito di gestire il servizio di prevenzione e repressione degli incendi boschivi in ambito provinciale.
Il COP è una struttura istituita dalla Direzione Agricoltura Caccia e Pesca della Provincia di Firenze coadiuvata oltre che dal personale di Protezione Civile presente in sala, anche da quello del Corpo Forestale dello Stato e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, secondo quanto concordato con la Regione Toscana.
Oltre al personale degli enti sopra citati, collaborano all’attività del COP alcune delle associazioni di volontariato afferenti al Coordinamento del Volontariato della Toscana (CVT), ovvero la VAB, LA RACCHETTA, l’ANPAS e la PROCIV.
Il Coordinamento del Volontariato Toscano
Le molteplici associazioni di volontariato AIB presenti sul territorio toscano attraverso l’atto
costitutivo del 14/12/2002, avvenuto presso la foresteria della presidenza della Giunta Regionale, hanno costituito il Coordinamento del Volontariato Toscano (CVT).
L’istituzione del CVT ha avuto come fine principale l’ottimizzazione del rapporto tra le varie associazioni impegnate nella lotta agli incendi boschivi, attraverso il raggiungimento di obiettivi comuni.
Tutte le associazioni di volontariato che svolgono attività AIB devono attenersi, in base a quanto stabilito dalla Giunta Regionale, ai seguenti criteri generali:
- le associazioni devono essere iscritte nel registro regionale delle organizzazioni del volontariato ai sensi della L.R. 28/93 e successive modifiche, salvo che per la Croce Rossa Italiana, considerato il proprio particolare statuto;
- le associazioni devono avere un’adeguata rappresentatività sul territorio regionale;
- devono essere previsti specifici riferimenti per il rispetto della normativa in materia antinfortunistica e di sicurezza degli operatori; in particolare la garanzia, da parte dei responsabili delle associazioni, che alle operazioni di prevenzione e repressione degli incendi boschivi partecipi personale idoneo e con adeguata copertura assicurativa;
le convenzioni devono prevedere il rispetto di quanto agli articoli 4 e 7 della Legge 11 agosto 1991 n. 266;
devono essere previsti contributi alle associazioni e non ai singoli soci; il contributo deve essere calcolato in relazione all’organizzazione di ciascuna sezione, ai servizi prestati, ai risultati conseguiti e all’esigenza di garantire il rispetto delle norme di sicurezza degli operatori;
i soci delle associazioni convenzionate devono rinunciare, per lo svolgimento di attività di prevenzione e repressione degli incendi boschivi, ai benefici previsti dal DPR 194/2001;
- le convenzioni devono individuare l’ambito di operatività di ciascuna sezione che, di norma, coinciderà con il territorio di un Comune;
- le associazioni danno la disponibilità ad intervenire, per le operazioni di repressione, su tutto il territorio regionale, senza che questo comporti contributi aggiuntivi a quelli previsti dalla convenzione;
- le associazioni si impegnano a partecipare ai corsi di addestramento e aggiornamento attivati dalla Regione;
- in ambito provinciale le sezioni convenzionate individuano un referente del volontariato AIB, che svolga un ruolo di rappresentante di tutte le sezioni presenti nella provincia. Al fine di garantire il rispetto delle norme di sicurezza si esclude l’intervento di volontari occasionali, anche se soci di associazioni di volontariato non comprese dai piani operativi provinciali.
Aree a Rischio Incendio
Le aree a rischio incendio comprendono, oltre ai boschi ed agli arbusteti, anche la fascia di terreno contigua alle suddette aree di larghezza pari a:
200 metri nei periodi a rischio di incendi.
50 metri nel restante periodo dell’anno.
Per maggiori dettagli consultare la tabella degli abbruciamenti.
Vincoli
La L.R. 39/2000, Legge Forestale della Toscana, stabilisce quali sono i vincoli specifici alla utilizzazione dei terreni percorsi dal fuoco.
1. divieto di pascolo nei boschi per 10 anni
2. divieto dell’esercizio di attività venatoria nei boschi (con superficie percorsa dal fuoco maggiore di 1 ha ed in presenza di tabellazione) per 5 anni
3. divieto di trasformazione del bosco e dei pascolo entro 50 metri, in altra coltura per 15 anni
4. divieto di realizzazione di edifici o strutture per insediamenti civili o attività produttive nei boschi e nei pascoli entro 50 metri per 10 anni.
Sanzioni Amministrative
CHI PROCURA UN INCENDIO DI BOSCO E' PUNITO CON LA RECLUSIONE
DA 4 A 10 ANNI (art. 423bis Codice Penale)
Inoltre:
- per chi compie AZIONI A RISCHIO di incendio in periodi NON DEFINITI A RISCHIO sono presenti sanzioni amministartive che vanno da un minimo di 50 a un massimo di 500 euro;
- per chi compie AZIONI A RISCHIO di incendio in periodi A RISCHIO sono previste sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 100 a un massimo di 1000 euro;
- per chi compie nei periodi a RISCHIO, AZIONI A RISCHIO di incendio nelle aree BOSCATE e ASSIMILATE dei comuni classificati a RISCHIO ELEVATO, sono previste sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 1033 ad un massimo di 10.330 euro.
Per maggiori informazioni visita il sito della Regione Toscana - Piano operativo antincendi boschivi 2009 - 2011
Norme comportamentali specifiche.Tratte dal vademecum "Protezione Civile in famiglia" realizzato dal Dipartimento di Protezione Civile.
PER EVITARE UN INCENDIO:
- NON GETTARE MOZZICONI DI SIGARETTA O FIAMMIFERI ANCORA ACCESI
Possono incendiare l’erba secca delle scarpate lungo strade, ferrovie, ecc.
- È PROIBITO E PERICOLOSO ACCENDERE IL FUOCO NEL BOSCO
Usa solo le aree attrezzate, ma non abbandonare mai il fuoco e prima di andare via accertati che sia completamente spento.
- SE DEVI PARCHEGGIARE L’AUTO ACCERTATI CHE LA MARMITTA NON SIA A CONTATTO CON L'ERBA SECCA
La marmitta caldissima incendierebbe facilmente l’erba secca.
- NON ABBANDONARE I RIFIUTI NEI BOSCHIE NELLE DISCARICHE ABUSIVE
Possono rappresentare un pericoloso combustibile.
- NON BRUCIARE, SENZA LE DOVUTE MISURE DI SICUREZZA, LE STOPPIE, LA PAGLIA E ALTRI RESIDUI AGRICOLI
In pochi minuti potrebbe sfuggirti il controllo del fuoco.
SE L'INCENDIO E' IN CORSO:
- CHIAMA SUBITO IL 115 O IL 1515 PER DARE L’ALLARME SE AVVISTI DELLE FIAMME O ANCHE SOLO DEL FUMO
Non pensare che altri l'abbiano già fatto. Fornisci le indicazioni necessarie per localizzare l'incendio.
- CERCA UNA VIA DI FUGA SICURA: UNA STRADA O UN CORSO D'ACQUA. NON SALIRE! IL FUOCO SALE PIU' RAPIDAMENTE DI TE! NON SOSTARE IN LUOGHI VERSO I QUALI SOFFIA IL VENTO.
Potresti rimanere imprigionato tra le fiamme e non avere più una via di fuga.
- SE SEI CIRCONDATO DALLE FIAMME, STENDITI A TERRA IN UN LUOGO DOVE NON C'È VEGETAZIONE INCENDIABILE
Il fumo tende a salire ed in questo modo eviti di respirarlo.
- SE NON HAI ALTRA SCELTA, CERCA DI ATTRAVERSARE RAPIDAMENTE IL FUOCO DOVE È MENO INTENSO PER PASSARE DALLA PARTE GIÀ BRUCIATA, CONTARIA ALLA DIREZIONE DEL FUOCO, MA RICORDA: SOLO SE NON HAI ALTRA SCELTA!!!
Individua un luogo sicuro per allontanarti.
- L'INCENDIO NON È UNO SPETTACOLO, NON SOSTARE CON L'AUTO LUNGO LE STRADE
Intralceresti i soccorsi e le comunicazioni necessarie per gestire l’emergenza.
NELLA LOTTA CONTRO IL FUOCO, LA TEMPESTIVITA' E SOPRATTUTTO LA PREVENZIONE, SONO FONDAMENTALI.
MA ANCHE TU RIVESTI GRANDE IMPORTANZA: NON ASPETTARE CHE ALTRI FACCIANO QUELLO CHE LORO CONFIDANO CHE TU FACCIA!
Fonte web: Provincia di Firenze